HOME



 

Dario arriva al nido...

Ho conosciuto Dario quando si è presentato insieme ai suoi genitori per il colloquio al momento del suo inserimento al Nido e mi ha colpito subito per la sua bellezza e per il ciuffo di capelli biondi. Con Sonia, la collega della sezione, eravamo alla nostra prima esperienza di nido e, se eravamo sicure della risposta positiva da dare alla pedagogista che ci proponeva l'esperienza, tanti dubbi e pensieri ci premevano. Prima fra tutti, il più stupido, il rapporto che avremmo avuto con l'insegnante di sostegno, è già fatica andare d'accordo in due, figurarsi in tre e poi, saremmo state in grado di gestire la situazione, ce l'avremmo fatta? Forse la prima cosa che mi ha insegnato Dario è di essere un bambino, un bambino Down per mappa cromosomica (adesso non dico più mongoloide e il termine mi dà un po' fastidio), ma un bambino. È stato questo scoprirlo bambino, con il suo ritardo psicomotorio, con le sue paure ad affrontare le esperienze, con la sua difficoltà ad organizzare gli apprendimenti, ma anche con la sua testardaggine, sia in positivo che in negativo, con la sua serenità, col suo abbandonarsi fiducioso tra le braccia di chi si avvicina con calore, con la sua simpatia e il suo sorriso, non la "Sindrome Down". Dario che, seduto, a poco a poco si afflosciava fino a toccare con il viso il tappeto e rimaneva lì, Dario che, imboccato, sputava tutto e rovesciava il piatto con un movimento sempre velocissimo e imprevedibile, Dario che non "vedeva" gli altri bambini accanto a lui che pure gentilmente gli si avvicinavano… Accogliere il bambino e farne componente della sezione vuol dire anche non dimenticare il deficit, non annullarlo per la paura di affrontarlo. …E adesso che facciamo?…tante volte ci siamo confrontate con Rosita, l'insegnante di sostegno per definire un percorso educativo e didattico che lo coinvolgesse e lo aiutasse a crescere. È importante l'aiuto che abbiamo ricevuto dal gruppo di lavoro, nel quale, mentre con la neuropsichiatra affrontavamo gli aspetti più tecnici del deficit, con la pedagogista si individuavano i percorsi didattici più idonei; ecco un nuovo Dario, Dario da osservare e descrivere.

Elisabetta Gambi, insegnante di Dario,bambino Di 4 anni
Da "Un giorno dopo l'altro" di A. Contardi- P. Pasqua- A. Razzano. Ed. Guaraldi, 1996