Una faccina mezza bianca e mezza nera

To: <posta@conosciamocimeglio.it>
Date: Tue, 20 Jun 2006 19:03:04 +0200
Subject: Una faccina mezza bianca e mezza nera

Una testimonianza di Luca Barone, 15 anni, fratello di Andrea
Senza commenti: le parole di Luca si commentano già fin troppo da sole.

Una faccina mezza bianca e mezza nera

Immaginate di trascorrere, dopo tanta attesa, una bella giornata nel parco divertimenti più grande del vostro paese e, dopo aver rotto le scatole a vostro fratello maggiore per tutta la mattinata e buona parte del pomeriggio insistendo per farvi portare sull'attrazione acquatica che preferite, di essere finalmente accontentati... proprio in quel momento, vi trovate di fronte una bella signorina sorridente che vi guarda come foste una borsa troppo ingombrante per essere portata sulla giostra e poi chiarisce, dicendo che non potete salire perché ha visto che avete "gli occhi a mandorla". Come vi sentireste? Delusi? Amareggiati? Incazzati? Bhè, provate a chiederlo alla signorina sorridente come si sentirebbe lei e poi ne riparliamo.
Io questa storia l'ho vissuta in prima persona, ma non sono il bimbo con gli occhi a mandorla. Sono il fratello maggiore e mi chiamo Luca. La persona citata sopra è Andrea, bambino dodicenne con la sindrome di Down. Tanto per dire le cose come stanno il parco dei divertimenti di cui vi ho parlato è Gardaland e l'attrazione in questione è "e;Fuga da Atlantide"e; ...ma non pensate che sia l'unica sulla quale Andrea non è potuto salire, perché va accomunata al "e;Madhouse"e;, al "e;Colorado Boat"e;, al "e;Cinema 4D"e; ed a tante altre. Il motivo è il seguente: i proprietari di questo bel parco hanno avuto la brillante idea di porre dei limiti per i bambini con handicap; in poche parole le persone con handicap mentale non possono usufruire di alcune attrazioni. Ma, secondo voi, un handicap mentale vale un altro? Andrea, per esempio, ha solo lievi difficoltà di apprendimento e motorie, ma non avrebbe nessun problema a salire sulla giostra citata precedentemente, che consiste in un breve percorso nel quale sono inserite due piccole discese, a differenza magari di bambini con altri tipi di handicap. Però, per rendere tutto più semplice, è stato deciso di proibire determinate attrazioni a persone con problemi mentali, che è un raggruppamento esagerato, perché tra gli handicap psichici ce ne sono di tutti i tipi. E non è finito qui: per le persone disabili è obbligatorio entrare da un ingresso apposito, diverso da quello principale: evviva l'inclusione!!!!! Ma il tutto è ben organizzato; all'ingresso del parco viene fornito un volantino che illustra la mappa delle attrazioni consentite, con tanto di legenda che spiega il significato dei vari simboli: per i disabili mentali una faccina mezza bianca e mezza nera. Inoltre, all'entrata di ogni attrazione, ci sono dei cartelli che informano chi può salire sulla giostra e chi no.
Credo che sarebbe opportuno riservare lo stesso trattamento ai proprietari del parco divertimenti, per vedere se il sistema da loro ideato gli piace veramente... perché solo una persona con delle serie disabilità mentali potrebbe mettere in atto una cosa del genere. E ricordiamoci... saranno anche disabili, ma sono sempre persone e spesso anche più sensibili di noi!!!!!

Luca Barone