Il 13 dicembre scorso, mia figlia Ilaria ha compiuto 14 anni.
Molti erano i pensieri che avevano attraversato la mia mente il giorno della sua nascita, quasi tutti negativi, derivanti da un'esperienza avuta in precedenza, in una località balneare, dove vedevo tutte le estati una spiaggia, transennata, dove vegetavano adulti con la sindrome di Down.
Erano parcheggiati sotto gli ombrelloni, spalmati da testa a piedi di crema protettiva… nessuno comunicava con loro, i bambini piccoli che passavano di fianco si fermavano a guardarli come si fa allo zoo e le mamme, strattonandoli, li portavano via.
Quando è nata la mia bambina, subito ho pensato a loro, alla squallida qualità di vita che avrebbe dovuto avere e, non lo nego, per qualche ora ho anche sperato che morisse.
Poi il giorno successivo mi sono svegliata molto arrabbiata e decisa di volere la rivincita con il destino.
E così giorno dopo giorno, traguardo dopo traguardo siamo giunti, al suo 14° compleanno.
Ilaria è una ragazzina molto carina, simpatica, dolce e piena di voglia di vivere.
E' molto tenace e quando vuole riuscire in qualche cosa ce la mette proprio tutta fin quando ce la fa.
Sin da piccola ha praticato sempre molto sport, fino ai cinque anni frequentava corsi di acquaticità, poi ha incominciato con la danza classica che ancora oggi frequenta con buoni risultati.
Ha imparato a sciare, ad andare in bicicletta senza rotelline ed ultimamente anche sul monopattino.
Nella scuola ha sempre avuto risultati soddisfacenti ed alcuni giorni fa abbiamo provveduto alla prescrizione in una scuola superiore.
Le insegnanti di sostegno che l'hanno seguita in questi anni sono riuscite ad instaurare con lei un rapporto di reciproca stima. L'insegnante di francese, che lo scorso anno è stata trasferita in un'altra scuola, ha scritto ad Ilaria una letterina dove la ringraziava per averle insegnato ad assaporare la vita in un modo migliore.
Anche noi genitori abbiamo imparato molto da lei, siamo anche noi cambiati (in meglio) siamo molto più tolleranti e rispettosi verso gli altri, apprezziamo di più le piccole soddisfazioni e cerchiamo di vedere la vita con più ottimismo.
Dopo la nascita di Ilaria ho avuto altri due bimbi, e grazie a tutti e tre, ma soprattutto ad Ilaria, ho imparato ad essere più forte ed allo stesso tempo più dolce e sensibile.

Livia