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FMF e gravidanza

Le pazienti con FMF, generalmente, riferiscono un miglioramento della sintomatologia autoinfiammatoria nel corso della gestazione.
Per quanto riguarda la sicurezza dell'uso della Colchicina in gravidanza, va sottolineato che, sulla base del suo meccanismo d'azione, è ipotizzabile che essa possa avere un effetto sulla divisione del materiale genetico in corso di meiosi/mitosi con conseguente aneuploidia o poliploidia, ma tali alterazioni nelle serie di pazienti finora esaminati non hanno raggiunto mai livelli significativi.
In effetti l'incidenza di "miscarriage" nelle donne con FMF sembra essere superiore a quello della popolazione generale, indipendentemente dalla Colchicina.
Essa non ha dimostrato di aumentare l'incidenza di parti prematuri o di neonati con basso peso alla nascita, anzi si è rivelata utile in quelle pazienti che manifestavano un aggravamento della sintomatologia proprio in gravidanza.
Le linee-guida attuali consigliano di sospendere la Colchicina almeno 3 mesi prima del concepimento e durante la gravidanza.
In caso di gravidanza non programmata, invece, si raccomanda di sospendere il farmaco subito dopo l'accertamento e di eseguire l'amniocentesi.
L'amniocentesi è consigliata anche nelle donne che necessitano di mantenere la terapia con Colchicina anche in gravidanza. In tal caso le dosi saranno di 0,5-1 mg/die.
La Colchicina è in grado di diffondere nel latte materno, ma le concentrazioni raggiunte sono inferiori a 1/10 della dose giornaliera di un adulto, pertanto, può essere tranquillamente assunta durante l'allattamento.
 


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