Da: Milena Portolani, mamma di Francesca, 7 anni Sono contenta di questa iniziativa che mi spinge a voltarmi indietro (dato che penso troppo al domani!) e a tirar fuori cose che oramai avevo per così dire "assimilato", anche se la lettura, per me e Francesca, è ancora un'attività piacevole di condivisione molto forte, specie la sera prima di andare a dormire. E' un momento di intimità solo nostro, perché lei, pur adorando suo padre e passando la maggior parte della sua giornata insieme a lui, vuole leggere "solo con la mamma" e questo mi fa sentire importante nella sua vita quanto e come suo padre - un po' di sana competizione fra genitori, non guasta mai -, per lo meno, non sono un punto di riferimento solo per il momento della cacca! La lettura è stata ed è ancora importante per Francesca. Da piccola non aveva particolare interesse per le storie, forse perchè io non la credevo "capace" di assimilarle: il nostro leggere insieme si limitava alla visione di immagini di tutti i tipi, al cercare l'oggetto o l'animale corrispondente alla parola e alla ripetizione delle varie onomatopee. Nessuno mi ha mai detto che era importante insistere sulla lettura e quindi
sulla comprensione del testo finalizzata proprio allo sviluppo del linguaggio,
per cui il mio lavorare sulle immagini illustrate era molto fai da te, era
un'attività stimolante e diversa dalle solite routine, rivolta inizialmente
più al gioco dello stare insieme leggendo e, solo successivamente, finalizzata
all'assimilazione di concetti come lo spazio (ho insistito molto sulla
comprensione del dentro-fuori, sopra-sotto, davanti-dietro, vicino-lontano,
ecc.) e alla cognizione di altre espressioni del tipo triste-felice, bello-brutto,
piccolo-grande, grasso-magro, tranquillo-impaurito, lungo-corto, alto-basso,
buono-cattivo, dolce-amaro, ecc.. A Francesca è sempre piaciuta la "drammatizzazione" sia
nelle canzoncine, sia nella lettura, e forse, proprio per questo, trovava particolare
interesse nel libro della fattoria o di altri animali, perché alle immagini
era associato un nome e un suono. Questo modo di drammatizzare mi è servito molto per affascinare e sedurre Francesca alla lettura: sono convinta che il tutto renda la componente data dall'attesa dei tempi descrittivi "morti" e della sorpresa finale, più divertente e ritmata (Francesca non aveva tempi lunghi di attenzione, in questo bisognava insistere e consolidare perchè lei tendeva a girare le pagine per cercare le figure che la attiravano, senza prestare attenzione al racconto in sè). E' stato quindi un passaggio naturale, da parte di Francesca, l'avermi appiccicato addosso il ruolo di sua lettrice ufficiale, perché con me la lettura non è mai stata passiva, bensì attiva. All'inizio ero solo io a "drammatizzare" la storia, mentre lei si limitava ad ascoltare e a partecipare nel modo in cui riusciva, ora invece, da molto tempo ormai, si diverte ad anticiparmi, aspettando con ansia il momento clou della storia per poter scoppiare in una fragorosa risata, o anche solo per bearsi felice ed appagata. Sono momenti molto belli ed intensi, spazi solo nostri di condivisione e di grande partecipazione da parte di entrambe, davvero energici e soprattutto rivitalizzanti per me, momenti che mi ripagano delle fatiche di una giornata di lavoro e che compensano, in qualche modo, i miei sensi di colpa dovuti al fatto che passo troppo poco tempo con mia figlia...ma non è forse vero che nei rapporti non è importante la quantità, ma la qualità? Non so dire se la lettura sia stata fondamentale per il linguaggio e nello sviluppo cognitivo di Francesca, molto probabilmente sì, di sicuro posso affermare che è stata ed è importante nel nostro rapporto, perché tramite questa abbiamo migliorato ed ampliato la nostra interazione e creato fra di noi una complicità unica fatta di sguardi, immagini, parole e soprattutto di tante, tante coccole perchè anche le "dure e pure" come Francesca, ogni tanto si lasciano andare! Milena Portolani torna alla homepage torna alla pagina introduttiva
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