Da: Cristina Cantoni, mamma di Lucrezia, 5 anni
dal Forum www.sindromedown.it
martedì, 1 giugno 2004

Vi chiedo un aiuto per raccogliere le testimonianze di mamme e di papà sul vostro rapporto con la lettura ai vostri bambini, e soprattutto ai vostri bambini con sdd.

Serviranno per una bella iniziativa del sito www.conosciamocimeglio.it volta ad incentivare la lettura precoce ai bambini con sdd.
La lettura precoce è infatti importantissima per tutti i bambini, ma lo è particolarmente per i bambini con sdd, che per le loro carenze nei campi dell'attenzione e dello sviluppo del linguaggio ne beneficiano particolarmente.
Peraltro, essi rischiano talvolta di esserne privati, vuoi perché si è presi da altre emergenze (di salute, di sviluppo motorio ritardato,...) o vuoi perché si può essere portati a pensare che non siano ancora pronti per capire.

Questo è per esempio quello che stava succedendo a noi, se Lucrezia non ci avesse aperto gli occhi!

Da piccolissima, infatti, su indicazione della fisioterapista, le facevamo fare soprattutto giochi per stimolarla al movimento.

Poi le avevamo comprato alcuni librini morbidi per bimbi piccolissimi, che lei mordicchiava senza convinzione.
Ma non avevamo mai pensato che fosse in grado di seguire un lavoro interattivo con le immagini e le parole, una lettura attiva di librini.

Poco dopo l'anno di vita, mentre eravamo in vacanza al mare, Lucrezia prese una palla con i disegni di Winnie & Co, mi indicò il maialino, e iniziò a mimare un balletto, che era inconfondibilmente il balletto del suo peluche-maialino a pile (che non vedeva da un mese perché era rimasto a casa!).

Rimasi sconvolta, perché era la prima manifestazione di comprensione "profonda" di un'immagine, e soprattutto non era la "banale" comunicazione di un bisogno (come pappa, acqua,...), bensì la voglia di condividere con me un ricordo che quell'immagine le aveva suscitato.

Quell'evento mi ha stimolata ad iniziare, per gradi, a leggere INSIEME a Lucrezia.

Ho iniziato a ritagliare immagini dai giornali, ad affiancarle per tema (la pappa, la nanna, gli animali, il mare...) o in modo divertente.

A questo abbinavamo la lettura di librini con immagini ben comprensibili, che Lucrezia divorava con piacere e immagazzinava.

Spesso, infatti, per tenerle viva l'attenzione (ma in realtà per sentirmi rassicurata della sua comprensione!), le facevo domandine a cui lei poteva rispondere indicando con il dito.

Non mi deludeva praticamente mai!

Così potevo essere sempre sicura che mi seguiva, e riuscivo ad aggiungere gradatamente qualche "complicazione", tanto per non annoiarsi.
Lulu ha salito velocemente i vari "gradi" di lettura: immagini sempre più stilizzate, storielle sempre più complicate, con tanti personaggi, dei quali le facevo notare le varie sfumature d'umore o di carattere, e di cui lei mimava le espressioni con il viso (che spasso!). Dalle prime storielle, siamo passate anche ad un'altra forma di espressione artistica a lei particolarmente gradita: le recite... ma questa è un'altra storia.
In questo modo, credo, siamo arrivati a rendere "produttiva" anche l'attività "passiva" per eccellenza: la TV.

Da quasi un annetto vede con soddisfazione una videocassetta di cartoni animati al giorno (le prime volte insieme a noi che gliele spieghiamo un po'), ma quello che mi piace è che l'interesse con cui la guarda le stimola sempre nuove domande (ha imparato da poco a fare domande, e si sta rifacendo del tempo perso!).
Addirittura, a scuola hanno impostato anche un bel lavoro con la storia di Nemo (che lei gradisce molto e conosce a menadito), e in quel periodo frequentava con particolare entusiasmo.

Sono certa che questo "lavoro", iniziato in tenera età (ma poteva iniziare anche prima, fosse stato per lei!), le sia servito moltissimo a comprendere meglio la realtà che la circonda, in quanto le ha consentito di sviluppare una comprensione linguistica e sintattica adeguata, secondo i test cognitivi, all'età anagrafica.

Soprattutto, però, ci ha permesso di godere di momenti bellissimi e appassionati, che nessuno ci potrà mai portare via, a prescindere dall'ottica "produttivistica" con la quale spesso si parte a fare una qualsivoglia attività con i bambini Down!
Se devo essere sincera, dopo le lotte a cucinate "tutte contro al babbo", la lettura è l'attività più gratificante che faccio con le mie figlie!

Come al solito, le testimonianze che riusciremo a raccogliere saranno utili per noi e per gli altri genitori (e, quel che più importa, per i bambini!).

En passant, chi voglia farlo può inviare anche le testimonianze della nascita dei propri figli al sito www.conosciamocimeglio.it, dove saranno raccolte nella sezione "quando nasce un bambino down". Questo per moltiplicare i canali attraverso i quali le informazioni possono giungere ai neogenitori, che ovviamente non sono ancora esperti dei vari forum e siti sulla sdd.

Cristina Cantoni

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