Nati per leggere.
Filastrocche, ricordi d'infanzia

Filastrocche raccolte da genitori di bambini con sindrome Down, sul forum www.sindromedown.it, che collaborano al progetto Nati per leggere
È una ricerca appassionata e tuttora in corso di filastrocche che fanno parte dei ricordi d'infanzia, quelle che si cantano ridiventando piccini, con i propri bambini. Grazie a tutti!

I giorni della settimana

lunedì chiusin chiusini
martedì buca l'ovino
sguscia fuori mercoledì
pio-pio fa giovedì
venerdì fa un volettino
becca sabato un granino
la domenica mattina spunta già la sua crestina

Le vocali

le vocali sono cinque, ma non sono tutte uguali, se le impari non le scordi più A E I O U.

Le dita.

pollice indice medio anulare
fino a quattro puoi contare
ma se in cinque vuoi far festa
serve il mignolo che resta.

Filastrocca ciucciadito

filastrocca ciucciadito
ciuccia ciuccia all'infinito.
dita in su, dita in giù,
guarda: il dito non ciucci più.

Un morso.

morso orologio sopra il braccino
e' stato il bimbo o il cagnolino?
i bimbi parlano, dicono ciao
i cagnolini san far solo bao!

Topolino, topoletto

Topolino, topoletto, zum pa pa
è finito sotto al letto zum pa pa
e la mamma poveretta zum pa pa
gli ha tirato una scopetta. zum pa pa
Corri, corri all'ospedale, zum pa pa
l'ospedale era chiuso; zum pa pa
corri, corri in farmacia, zum pa pa
la farmacia era aperta zum pa pa
e gli han messo una fascetta zum pa pa
l'han legata stretta stretta. zum pa pa
E qui finisce la favoletta, zum pa pa
di Topolino Topoletto zum pa pa!


Filastrocca dei Colori

Palla gialla, palla gialla
batte le ali la farfalla.

Palla rossa, palla rossa
ogni bimbo fa una mossa.

Palla verde, palla verde
piange il bimo che la perde.

Palla blu, palla blu
dai un bacino a chi vuoi tu!

C'era un bambino

c'era un bambino vispo e carino
sopra un bel prato si era sdraiato
e disse:"le stelle voglio contare...".
e conta, conta,conta,
più ne contava e più ne trovava.
chiuse gli occhietti e si addormentò
e più le stelle non conto'

Alla larga, alla stretta

alla larga (si salta e si allargano le gambe e le braccia)
alla stretta (si salta e si chiudono le gambe e le braccia)
pinocchio in bicicletta (si salta e si muovono gambe e braccia a forbice avanti e indietro)
alla bi (come alla larga: si salta e si allargano le gambe e le braccia)
alla ba (come alla stretta: si salta e si chiudono le gambe e le braccia)
pinocchio se ne va'! (si cammina come un burattino sollevando gamba e braccio sinistri e poi gamba e braccio destri)

Ho perso la cavallina

I bambini sono in cerchio e un bambino al centro.

Il bambino al centro del cerchio canta:

Ho perso la cavallina, tintina tintella;
ho perso la cavallina, tintina cavalier.


Gli altri bambini rispondono

Dove l'avete persa?, tintina tintella.
Dove l'avete persa, tintina cavalier.


Il bambino al centro del cerchio sceglie la sua "cavallina" tra i giocatori del cerchio, senza dire il suo nome e dice:

L'ho persa fra i colori tintina tintella
L'ho persa fra i colori tintina cavalier.


Gli altri bambini cantano:

Di che colore era? tintina tintella.
Di che colore era, tintina cavalier.


Il bambino al centro del cerchio risponde:

Era di colore... (scegliendo il colore degli occhi, oppure della maglia, del vestito, ecc.)

Gli altri bambini cantano:

E come la si chiamava? tintina tintella.
E come la si chiamava? tintina cavalier.


Il bambino al centro risponde:

La si chiamava... (nome)?

Il bambino scelto lo sostituisce alla ripresa del gioco.

Filastrocche con la palla

Il gioco si esegue una prima volta, poi, se si arriva alla fine senza sbagliare, si ricomincia ripetendo ogni azione due volte e così via.

Muoversi (si lancia la palla contro al muro muovendo il corpo)
Senza muoversi (si lancia la palla immobili con il resto del corpo)
Senza ridere (si lancia la palla non bisogna ridere)
Con un piede (si lancia la mano stando su di un piede)
Con una mano (si lancia la palla e si riprende con una mano sola)
Battimano (si lancia la palla e prima di riprenderla si battono le mani)
Lo "zigolo zagolo" ( si lancia la palla e prima di riprenderla si fa un movimento che non mi ricordo!)
O violino (si lancia la palla e prima di riprenderla si fa il movimento del suono del violino)
Cuoricino (si lancia la palla e prima di riprenderla si tocca il petto all'altezza del cuore)
Un bacino (si lancia la palla e prima di riprenderla si manda un bacino)
Tocco terra (si lancia la palla e prima di riprenderla si tocca per terra)
La ritocco (come sopra)


Son dieci fratelli son tutti i monelli meno di uno chiamato Bruno:
palla 10: si lancia per dieci volte la palla contro il muro;
palla 9: si palleggia per nove volte come nella pallacanestro;
palla 8: si palleggia per otto volte contro il muro senza fermarsi;
palla 7: si lancia la palla contro il muro facendola passare sotto la gamba (si tiene la gamba leggermente alzata e si fa passare la palla di sotto);
palla 6: ....
i vari modi di lanciare la palla si possono modificare a propria scelta...si arriva fino a palla uno e poi si ricomincia mettendo delle difficoltà al gioco..per esempio usando una sola mano, oppure su un piede, ecc....

Dice il pollice

Si prende la mano del bambino e si parte dal pollice dicendo:

dice il pollice "non c'è più pane!"
dice l'indice "come faremo?"
dice il medio "lo compreremo!"
dice l'anulare "ce n'è un pochino!"
dice il mignolo "tutto a me che son piccino!"
e dicendo quest'ultima frase si solletica il pancino del bambino.

Dice il pollice (altra versione)

dice il pollice :"che fame!"
porta i'indice un salame;
però il medio e anulare non lo vogliono affettare:
lesto lesto, mignolino,
scappa via col salamino!.

Mi chiamo lola

mi chiamo lola
e son spagnola,
per imparare l'italiano vado a scuola.
la mia mammina ,
e' parigina
e il mio papa' e' imperatore della cina...
cina cina coccode'
questo e' a te (e si da un bacio al bimbo)
e tu dallo a me!!!!!!!!!! (e si chiede in cambio un altro bacio)

Ambarabà ciccì coccò,

ambarabà ciccì coccò,
tre civette sul comò
che facevano l'amore
con la figlia del dottore.
il dottore si ammalò,
ambarabà ciccì coccò.

C'era una casa

c'era una casa molto carina,
senza soffitto,senza cucina.
non si poteva entrarci dentro
perchè non c'era il pavimento,
non si poteva andare a letto,
in quella casa non c'era il tetto;
non si poteva fare pipì perchè non c'era il vasino lì.
ma era bella,bella davvero,
in via dei matti numero zero.
ma era bella,bella davvero,
in via dei matti numero zero.

La storia del Sciorintento. (dialetto veneto)

La storia del Sciorintento
che dura poco tempo
che mai no la se destriga
voto che te la conta o voto che te la diga

La storia de la vaca Vitòria. (dialetto veneto)

Questa l'é la storia
de la vaca Vitòria
Morta la vaca
finìsse la storia.

Su e xò sessantanóve. (dialetto veneto)

Su e xò sessantanóve
case nóve da fitàr.
Dàghe la pàpa al vècio
Dàghela col cuciàr.

Piove, piovesìna. (dialetto veneto)

Piove, piovesina
la gàta và in cusìna
la rompe le scùdele
la fà le tajadèle.
Fàle bèn, fàle male
tùta l'acqua và in canàle.

Rìva 'l conte. (dialetto veneto)

Rìva 'l conte
Co le bràghe ónte
Col capèl de pàja
Conte canàja !

In boca mia. (dialetto veneto)

(Imboccando il bambino per convincerlo a mangiare)

In bóca mia
In bóca toa
In bóca del càn
... àammm !

Manina bèla (dialetto veneto)

(Accarezzando la mano al bambino
e alla fine gli si fa il solletico sul palmo)

Manìna bèla,
Fata penèla,
dove sito stà ?
Dal papà.
Cossa t'àlo dà ?
Vin, pan, late,
Gate, gate, gate !

Stella stellina,

Stella stellina,
la notte si avvicina,
la fiamma traballa,
la mucca è nella stalla,
la mucca e il vitello,
la pecora e l'agnello,
la chioccia con i pulcini,
la mamma coi bambini:
ognuno ha la sua mamma
e tutti fan la nanna.

Strega in alto

questo gioco può essere svolto in un ambiente che offre ai bambini la possibilità di elevarsi da terra. All'inizio si sceglie un bambino che assuma il ruolo della strega; egli deve guidare il gioco gridando:

"strega in basso" oppure "strega in alto"


Nel primo caso i bambini devono accoccolarsi toccando il pavimento con le mani, mentre nel secondo caso devono cercare velocemente di mettersi al sicuro salendo su un rialzo. Se la strega tocca un bambino prima che sia al sicuro o che assuma la posizione corretta questi è catturato e i due si cambiano di ruolo.

La piazzetta

Si prende il palmo del bambino, aprendolo per bene, e con il nostro indice si disegna lentamente e delicatamente un tondo sulla mano e si recita così:

C'è una piazzetta,
con al centro una fontanina
dove beve ..............
la paperina ( e si solletica il palmo)

Bella piazza

Si prende la mano del bambino e si inizia ad accarezzarla sul palmo dicendo così:

Bella piazza, bella piazza è passata una lepre pazza

poi si prende il pollice e si dice:

questo l'ha vista!

poi l'indice:

questo l'ha ammazzata!

poi il medio:

questo l'ha scorticata!

poi l'anulare:

questo l'ha cucinata!

poi il mignolo:

e questo che è il più piccino l'hanno mandato in cantina a prendere il pane e il vino... e non glie ne hanno lasciato neanche un pezzettino!

Sedia sediola

Si tiene il bambino seduto a cavalluccio sopra le nostre gambe, si tengono le sue mani e, facendolo dondolare avanti e indietro, si canta:

Sedia sediola
(nome del bambino) va a scuola
porta il panierino
con il pane e il formaggino
il pane non c'è più
e (nome del bambino) va giù, giù!


quando si termina dicendo "giù, giù" si spinge il bimbo indietro facendo finta di farlo cadere.

Una filastrocca per rendere le giornate più colorate...

C'era una volta un paese lontano
dove i colori si davan la mano.
Tra tutti il rosso era il più piccolino
e l'arancione gli stava vicino.
Rideva forte il giallo brillante
e il verde, lì accanto, parlava alle piante.
Alti nel cielo, l'azzurro ed il blu,
guardavan la Terra e stavan lassù.
Più grande e più scuro degli altri era il viola,
ma i sette sembravano una cosa sola
e chi li vedeva nel cielo sereno
diceva: "Guardate, c'è l'arcobaleno!"

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